In questa sezione del sito pubblicheremo mese per mese la descrizione del cielo del mese con i principali eventi astronomici, gli oggetti celesti da osservare ed i dati astronomici del Sole e delle fasi Lunari.
Giugno 2023
Giugno è il mese del “Solstizio estivo” [solstizio = il sole sta (più a lungo sopra l’orizzonte)] che quest’anno cade il 21 giugno, alle 16.57 di ora legale. E’ il giorno più lungo dell’anno e il dì dura 15 ore e 37 minuti: inizia l’estate astronomica che avrà termine quest’anno il 23 settembre con l’Equinozio d’autunno.
Le costellazioni estive (Lira, Cigno, Aquila) cominciano a mostrarsi sempre più alte sulla volta celeste in direzione est-nordest mentre quelle primaverili come il Leone vanno verso il tramonto in direzione ovest. Per le costellazioni zodiacali, notiamo subito che quelle estive sono molto più basse sull’orizzonte rispetto a quelle invernali. Così, per esempio, a sud osserveremo lo Scorpione con la rossa Antares emergere appena dalle foschie e dal chiarore dell’orizzonte, mentre nei mesi invernali vedevamo i Gemelli che sfioravano quasi lo Zenit sopra le nostre teste. Diventa quindi quasi una sfida per gli osservatori del cielo riuscire a scorgere tutte le stelle dello Scorpione, così basse da essere spesso nascoste dai rilievi all’orizzonte o dalle foschie serali.
Rimanendo in tema di costellazioni zodiacali, un discorso a parte merita Ofiuco (o Serpentario), poco conosciuta perché contraddistinta da stelle poco luminose, ma spesso agli onori della cronaca per il suo ruolo di 13a costellazione zodiacale. In realtà non c’è nulla di clamoroso: lo Scorpione si trova in gran parte sotto l’eclittica e il Sole, una volta sfiorata la sua parte superiore, prosegue il suo cammino nell’Ofiuco.
A sud-est osserveremo sempre meglio il Sagittario, dove potremo ammirare il centro della Via Lattea. Qui, già con un buon binocolo, è possibile vedere le tantissime stelle e nebulose, vicinissime tra loro, che vanno a formare quel chiarore luminoso rappresentato dalla Via Lattea, un tempo facilmente visibile nelle calde notti estive ma ora, purtroppo, pressoché inosservabile a causa del crescente inquinamento luminoso.
Allontanandoci dall’eclittica e alzando lo sguardo più in alto vedremo verso sud Arturo (in Bootes) brillantissima, con il tenue color arancio che la contraddistingue. Più a est e vicina allo zenit c’è Vega, nella Lyra con il suo colore bianco azzurro. Giugno è forse il mese migliore per osservare l’ammasso globulare M13, uno degli oggetti più belli del cosiddetto “profondo cielo”. Si trova in Ercole, costellazione avente la forma di un piccolo quadrangolo irregolare, visibile allo zenit in questo periodo dell’anno. M13 è un ammasso di stelle che si trova ai confini della nostra Galassia, a circa 15000 anni luce di distanza ed è formato da diverse centinaia di migliaia di stelle molto vicine tra di loro. Osservato al telescopio appare come uno sciame di stelle di forma sferoidale; con cielo particolarmente trasparente e con un buon telescopio si possono anche osservare le stelle più deboli e periferiche.
Nella parte nord della volta celeste, vicino allo Zenit, sempre bella appare l’Orsa Maggiore, con le sette stelle luminose del Grande Carro, e il Piccolo Carro dell’Orsa Minore, con la stella Polare a fare da perno di rotazione della volta celeste. Notare l’incunearsi fra le due Orse della catena lunga e sinuosa delle stelle della costellazione del Drago.
Per quanto riguarda i pianeti e sistema solare, da seguire dopo il tramonto in direzione ovest nelle sere del 21 e 22 giugno la sottile falce di Luna crescente in congiunzione con Venere (mag. -4.6) e Marte (mag. +1.7). Le immagini che seguono sono state ottenute con Stellarium.


Principali dati astronomici del Sole
– il 22 passa da Toro a Gemelli
– il 1° sorge alle 5.33 e tramonta alle 20.56
– il 15 sorge alle 5.29 e tramonta alle 21.05
– il 30 sorge alle 5.33 e tramonta alle 21.08
Le fasi della Luna
– Luna piena il 4
– Ultimo quarto il 10
– Luna nuova il 18
– Primo quarto il 26

Maggio 2023
In questo mese volgendo lo sguardo verso sud noteremo alte nel cielo le grandi costellazioni del Leone e della Vergine, con Regolo (alfa del Leone) e Spica (alfa della Vergine). In questa zona della volta celeste è possibile ammirare, seppure con grande difficoltà a causa del crescente inquinamento luminoso, molte lontanissime galassie. In particolare a est della coda del Leone, contrassegnata da Denebola (beta del Leone, cioè seconda stella per luminosità), ma già entro i confini della Vergine si trova il più cospicuo ammasso di galassie alla portata dei telescopi amatoriali: è l’Ammasso di Galassie della Vergine, distante circa 55 milioni di anni luce.
Alcune di queste galassie come M87, galassia ellittica gigante o M99 e M100 sono osservabili, purché il cielo sia molto limpido, come deboli macchie grigiastre. Una “passeggiata celeste” fra le galassie più luminose dell’ammasso risulta molto interessante in considerazione anche del fatto che la debole luce che arriva “oggi” al nostro occhio è “vecchia” di oltre 50 milioni di anni.
Proseguendo nell’osservazione della volta celeste a nord est troviamo la luminosissima Arturo, nel Bootes, la costellazione del pastore guardiano delle due orse, e Vega, nella costellazione della Lira che, con la sua grande luminosità, spiccherà nel cielo estivo. In questo periodo dell’anno si ha il momento di migliore visibilità per l’Orsa Maggiore che viene a trovarsi in prossimità dello zenit; in questa costellazione potremo ammirare a occhio nudo e con il telescopio la più facile e bella stella doppia cioè Mizar e Alcor, che rappresentano la stella di mezzo del timone del Grande Carro.
Al centro del triangolo formato da Orsa Maggiore, Leone e Bootes, possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia, la cui stella alfa – Cor Caroli – è una bella stella doppia. In questa costellazione sono presenti la bellissima galassia spirale M51 (circa due gradi sotto la stella estrema del timone del Grande Carro) e, ai confini con Bootes, l’ammasso globulare M3 (una concentrazione di centinaia di migliaia di stelle).
In tarda serata vedremo invece sorgere in successione a sud-est Bilancia, Scorpione, Ofiuco e Sagittario, tutte costellazioni che preannunciano il cielo estivo. Sopra l’Ofiuco possiamo riconoscere la
Corona Boreale e la costellazione di Ercole con lo splendido ammasso globulare M13.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del Sistema Solare ben osservabile sopra l’orizzonte ovest Venere alla massima luminosità (mag. -4.19) posizionato tra le stelle della costellazione dei Gemelli. Non altrettanto luminoso ma comunque osservabile Marte ormai molto lontano dalla Terra e quindi di sempre minore luminosità. Da seguire la sottile falce della Luna crescente nei giorni 23 e 24 del mese per il suo transito nelle vicinanze prima di Venere e poi di Marte.
Principali dati astronomici del Sole
– il 14 passa da Ariete a Toro
– il 1° sorge alle 6.06 e tramonta alle 20.22
– il 15 sorge alle 5.48 e tramonta alle 20.39
– il 31 sorge alle 5.34 e tramonta alle 20.55
Le fasi della Luna
– Luna piena il 5
– Ultimo quarto il 12
– Luna nuova il 19
– Primo quarto il 27

Aprile 2023
Nella prima quindicina del mese al calar della sera, alzando lo sguardo al cielo verso ovest, potremo ammirare ancora le più luminose stelle dell’inverno: Sirio, Betelgeuse, Rigel e Procione. Poi man mano il buio avanza sposteremo la nostra attenzione verso l’orizzonte sud, dove la costellazione del Leone domina il cielo. Il Leone si fa notare oltre che per la sua forma (abbastanza riconducibile al nome che porta), per la bianca Regolo (Alpha Leo) e per Algieba (Gamma Leo). (Interessante Wiki: Nomenclatura stelle di Bayer) Quest’ultima, osservata al telescopio, diventa una splendida stella doppia di colore giallo-arancio. Nel Leone si trovano diverse galassie che, pur lontane milioni di anni luce, sono ancora osservabili – con grande difficoltà a causa dell’imperversare dell’inquinamento luminoso – come dei fiochi batuffoli grigi. Tra le meno difficili possiamo citare M95, M96 e M105, galassie spirali di magnitudine intorno a nove (Interessante wiki: Magnitudine Apparente), poste a circa 10° a est di Regolo e M65, M66 nella parte più a est della costellazione.
A sud est, lungo la fascia zodiacale, possiamo osservare la costellazione della Vergine, contraddistinta dalla luminosa Spica e sede dell’ammasso di galassie relativamente più vicino a noi (si tratta pur sempre di circa 50 milioni di anni luce!), composto da circa tremila galassie di tutte le forme e dimensioni: chi vuole portarsi lontano con la mente nello spazio e nel tempo non ha che da puntare il telescopio verso questa zona di cielo.
Sopra l’orizzonte est è già ben visibile la fulgida Arturo dai toni giallo arancio nella costellazione di Bootes o Bifolco, dalla caratteristica forma ad aquilone. Un po’ più in alto verso nord, nei Cani da caccia, troviamo l’ammasso globulare M3 con le sue centinaia di migliaia di stelle e ancora più a nord la bellissima galassia a spirale M51, lontana 15 milioni di anni luce. Allo zenit l’Orsa Maggiore con il “Grande carro” e la doppia Mizar con Alcor (quest’ultima visibile con difficoltà a occhio nudo). Per chi ha voglia e tempo di stare ad osservare anche oltre la mezzanotte può notare verso est-nord est le gemme luminose del cielo estivo come Vega nella Lira e Deneb nel Cigno, che ritroveremo protagoniste del cielo nei prossimi mesi.
Per quanto riguarda l’osservazione degli oggetti del sistema solare da seguire nei giorni 10 e 11 al tramonto la congiunzione tra Venere e le Pleiadi. Il pianeta più luminoso del cielo si avvicinerà a poco più di due gradi dalle cosiddette “Sette Sorelle”: spettacolo da non perdere e buon motivo per fare qualche bella fotografia. Sempre in quelle serate appena scenderà il buio ci sarà la migliore occasione di quest’anno per l’osservazione di Mercurio. Il pianeta si troverà alla massima distanza angolare dal Sole e splenderà di magnitudine 0 a circa 10 gradi dall’orizzonte ovest-sud ovest.
Principali dati astronomici del Sole
– il 19 passa da Pesci a Ariete
– il 1° sorge alle 6.58 e tramonta alle 19.44
– il 15 sorge alle 6.32 e tramonta alle 20.02
– il 30 sorge alle 6.08 e tramonta alle 20.20
Le fasi della Luna
– Luna piena il 6
– Ultimo quarto il 13
– Luna nuova il 20
– Primo quarto il 27

Marzo 2023
Siamo in marzo il mese dell’equinozio di primavera, che anche quest’anno cade, in anticipo rispetto al classico 21 marzo, esattamente il 20 alle ore 22:24. In quel preciso istante il Sole si trova in cielo nel punto gamma o punto vernale, cioè nel punto di incrocio tra l’eclittica e l’equatore celeste. Nel giorno dell’equinozio il dì e la notte hanno uguale durata e per tutti i punti della Terra posti sull’equatore il Sole, a mezzogiorno, sta esattamente allo zenit, per cui gli oggetti terrestri non fanno ombra. Alle nostre latitudini (intorno ai 45 gradi Nord) tra l’inizio e la fine del mese avremo un incremento della durata del giorno di 1 ora e 26 minuti e alle ore 2 di domenica 26 si passerà all’ora legale.
Il cielo di marzo offre ancora il grande spettacolo delle costellazioni invernali, spostate più verso ovest rispetto a febbraio. Appena il cielo si fa scuro ecco apparire verso sud la stella Sirio, luminosissima, nel Cane Maggiore. Risalendo di alcuni gradi verso nord-ovest vedremo la costellazione di Orione (facilmente riconoscibile per le tre stelle allineate della cintura), dove la bellissima Nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier) sarà ancora ben visibile al telescopio: se non si è potuta vedere in febbraio, il mese di marzo è l’ultimo periodo favorevole per osservarla. Ancora più a nord-ovest troviamo la rossa Aldebaran nel Toro con le vicine gemme luminose delle Pleiadi. Salendo da Sirio verso l’alto troviamo Procione nel Cane Minore e più in alto ancora la costellazione dei Gemelli con Castore e Polluce. Seguendo l’allineamento tra Rigel (la stella in basso a destra di Orione) verso Procione e proseguendo per una distanza pari a quella fra le due stelle, si arriva alla costellazione del Leone, la cui stella più luminosa è Regolo.
Nel baricentro del triangolo che ha per vertici Procione in basso, Polluce dei Gemelli in alto e Regolo del Leone a sinistra, troviamo il Cancro (costellazione zodiacale attraversata dal Sole dal 20 luglio al 10 agosto), con stelle poco luminose: nel Cancro c’è l’ammasso aperto M44, composto da un gruppo di stelle deboli, percepite a occhio nudo come una macchiolina sfumata, che però diventa una moltitudine di stelline all’oculare del telescopio. A est del Cancro è ben visibile il Leone con la luminosa stella Regolo e, sopra il Leone, oltre lo zenit, l’Orsa Maggiore con le famose sette stelle del Grande Carro. A nord, infine, la Stella Polare dell’Orsa Minore, sempre ferma in cielo a fare da perno di rotazione per tutta la volta celeste.

Per l’osservazione dei pianeti in questo mese da non perdere il primo e il secondo giorno del mese la stretta congiunzione di Venere e Giove. Osservando a ovest poco dopo il tramonto sarà possibile vedere i due pianeti splendere bassi vicino all’orizzonte a meno di un grado di distanza apparente. Con il telescopio, utilizzando un basso ingrandimento, sarà possibile vederli nello stesso campo di vista dell’oculare. (L’immagine di simulazione ottenuta con Stellarium è per il giorno 1 ore 19)
Ancora osservabile, alto nel cielo fra le stelle della costellazione del Toro, Marte sempre interessante da osservare seppur in consistente calo di luminosità.
Principali dati astronomici del Sole
– il 12 passa da Acquario a Pesci
– il 1° sorge alle 6.55 e tramonta alle 18.03
– il 15 sorge alle 6.30 e tramonta alle 18.22
– il 28 sorge alle 7.00 e tramonta alle 19.43 (ora legale dal giorno 26)
Le fasi della Luna
– Luna piena il 7
– Ultimo quarto il 15
– Luna nuova il 21
– Primo quarto il 29

Febbraio 2023
In questo mese, dopo il tramonto del Sole, risplendono ancora alte nel cielo le costellazioni invernali: Orione, Toro, Auriga e Gemelli. Verso sud troviamo Orione, con sette stelle ben luminose: quattro sono disposte ai vertici di un quadrangolo irregolare e tre, allineate e ravvicinate, sono nell’interno del quadrangolo a formare la cosiddetta “cintura”. La stella al vertice in alto a sinistra è Betelgeuse, di colore rosso-arancio, mentre quella al vertice basso a destra è Rigel, di colore biancoazzurra. Sotto la cintura c’è la splendida Nebulosa di Orione (M42 del catalogo di Messier).
Seguendo la direzione delle tre stelle della cintura di Orione e andando verso destra e in alto troviamo la rossa Aldebaran (la stella più luminosa del Toro) e, più in alto ancora, l’ammasso delle Pleiadi (M45); andando invece verso sinistra e in basso troviamo la brillantissima Sirio del Cane Maggiore, la stella più luminosa per tutti gli abitanti della Terra.
Volgendo lo sguardo allo zenit osserviamo un gruppo di stelle ai vertici di un pentagono irregolare: è la costellazione dell’Auriga, con la luminosa stella Capella. Più a est troviamo i Gemelli Castore e Polluce. Tra i Gemelli e il Leone si trova il Cancro, costellazione formata da stelle poco luminose, con il notevole ammasso aperto M44. In direzione nord, a 45° sopra l’orizzonte, è sempre presente, immobile a fare da perno di rotazione della volta celeste, la Stella Polare, punta del timone del Piccolo Carro; mentre dall’orizzonte di nord-est comincia a risalire l’Orsa Maggiore, le cui sette stelle più luminose formano il Grande Carro, sotto il quale è visibile il Leone con la brillante stella Regolo, che preannuncia già il cielo primaverile.

Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti rimangono osservabili al tramonto Giove e Venere bassi sull’orizzonte ovest-sud ovest. Nella stessa zona di cielo sempre al tramonto, nei giorni 21-22-23 sarà possibile osservare la Luna crescente in congiunzione con Venere e Giove.
(L’immagine di simulazione ottenuta con Stellarium è per il giorno 22).
Sempre alto in cielo, e osservabile per quasi tutta la notte, Marte il pianeta rosso, ancora molto luminoso anche se in progressivo allontanamento dal nostro pianeta. Da seguire la Cometa C2022
E3 (ZTF) che nei primi giorni di febbraio raggiungerà la minima distanza dalla Terra (42 milioni di km) e potrebbe rendersi visibile ad occhio nudo nella regione di cielo in prossimità della Stella Polare.
Principali dati astronomici del Sole
– il 16 passa da Capricorno a Acquario
– il 1° sorge alle 7.37 e tramonta alle 17.24
– il 15 sorge alle 7.18 e tramonta alle 17.44
– il 28 sorge alle 6.57 e tramonta alle 18.02
Le fasi della Luna
– Luna piena il 5
– Ultimo quarto il 13
– Luna nuova il 20
– Primo quarto il 27

Gennaio 2023
In questo mese volgendo lo sguardo verso sud ovest si osserva la piccola costellazione dell’Ariete e quella molto più grande ma non molto appariscente dei Pesci (individuabile più facilmente se si tiene conto che si trova sotto il grande quadrilatero di Pegaso). Sopra il vertice più alto di Pegaso è ancora ben visibile Andromeda con l’omonima galassia, splendido oggetto celeste. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, vicino allo zenit, Perseo, e appena più un basso, l’Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono e per la sua stella più luminosa, Capella.
Sotto l’Auriga vediamo il Toro con le Pleiadi e poi Orione, la costellazione protagonista incontrastata del cielo invernale che molti appassionati del cielo considerano la più bella e interessante costellazione dell’intera volta celeste. In una classica, e sempre più rara, sera invernale limpida, fredda e senza Luna, vedremo quattro stelle brillanti luccicare ai vertici di un quadrilatero: in alto, a sinistra Betelgeuse, di tonalità rossastra, a destra Bellatrix; in basso, a destra la bianchissima Rigel e a sinistra Saiph. E poi le tre stelle allineate al centro del quadrilatero: a destra Mintaka al centro Alnilam e a sinistra Alnitak e 3° a sud di queste la grande nebulosa di Orione (M42 nel catalogo di Messier). Osservando al telescopio questa nebulosa il nostro sguardo si spinge lontano nello spazio e indietro nel tempo, a circa 1300 anni luce, a cogliere il debole chiarore di un enorme agglomerato di gas, principalmente idrogeno, all’interno del quale è in atto una imponente formazione di nuove stelle.
Verso sud est ecco la brillantissima stella Sirio, la stella più luminosa del cielo e stella alfa della costellazione del Cane Maggiore; più in alto a est vedremo il Cane Minore con Procione come stella
più luminosa. Sopra Orione, leggermente a est, troviamo i Gemelli Castore (splendida stella doppia) e Polluce.
In tarda serata sopra l’orizzonte est vedremo sorgere la costellazione del Leone, prima avvisaglia del cielo primaverile. Chiudiamo il tour della volta celeste rivolgendo lo sguardo verso nord: attorno alla Stella Polare – che rappresenta la punta del timone del “piccolo carro” dell’Orsa Minore – riconosciamo alcune costellazioni “circumpolari” come Cassiopea (la cui forma assomiglia a una “M”),
la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone e l’Orsa Maggiore che risale da nord-est.
Per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti da osservare Venere, molto basso sull’orizzonte sud ovest appena fa buio e ancora osservabile al tramonto Giove molto più alto sempre sull’orizzonte sud ovest. Tra le stelle del Toro, alto sull’orizzonte sud, si trova Marte in allontanamento dal nostro pianeta ma ancora ben osservabile anche con piccoli strumenti. Da non perdere la stretta congiunzione tra Marte e la Luna la sera del 3 gennaio.
Principali dati astronomici del Sole
– il 20 passa da Sagittario a Capricorno
– il 1° sorge alle 7.55 e tramonta alle 16.45
– il 15 sorge alle 7.52 e tramonta alle 17.00
– il 31 sorge alle 7.38 e tramonta alle 17.22
Le fasi della Luna
– Luna piena il 7
– Ultimo quarto il 15
– Luna nuova il 21
– Primo quarto il 28
